Zone Franche Montane, i sindaci tornano a protestare a Roma il prossimo 6 maggio. Si chiede fiscalità agevolata contro l'emigrazione

Il prossimo 6 maggio nuova manifestazione di protesta dei sindaci agrigentini a Roma, questa volta per chiedere l'approvazione della legge sulle Zone Franche Montane. La manifestazione si terrà dinanzi Montecitorio ed è finalizzata a sensibilizzare il Governo a definire, nel più breve tempo possibile, l'iter di approvazione della legge sulle Zone Franche Montane. Dopo la protesta, una delegazione sarà ricevuta dai Gruppi Parlamentari di Camera e Senato, e dallo staff tecnico del Presidente della Camera dei Deputati.

Si tratta di una questione che riguarda da vicino, ovviamente, almeno 13 Comuni della provincia di Agrigento: Lucca Sicula, Burgio, Villafranca Sicula, Calamonaci, Alessandria della Rocca, Naro, Bivona, Santo Stefano Quisquina, Casteltermini, Caltabellotta, Cammarata, San Giovanni Gemini e Grotte. 

Anche se non tutti i Comuni agrigentini rientrano nelle Zone Franche Montane, è chiaro che l'eventuale approvazione di questa legge porterebbe benifici, in generale, a tutti, su tutto il territorio, benefici economici ed occupazionali, che porterebbe a minore emigrazione.

La Legge è stata già approvata dalla Regione Siciliana il 17 Dicembre 2019, mentre a livello nazionale ancora niente. Più di 100 sindaci, quindi, delle “Terre Alte” di Sicilia e il comitato regionale promotore, giovedì 6 maggio, saranno a Roma, come segno di protesta. 

I sindaci Salvatore Dazzo, Domenico Balsamo, Francesco Matinella e Pino Spinelli, per Lucca Sicula, Villafranca Sicula, Burgio e Calamonaci, sostengono la protesta in quanto l'approvazione della legge porterebbe vantaggi importanti anche sul territorio e sulle comunità in questione.

Dazzo, Balsamo, Matinella e Spinelli dichiarano: "Il provvedimento mira a garantire una fiscalità di sviluppo per frenare il fenomeno di desertificazione umana ed imprenditoriale dei nostri territori.

L’Associazione Zone Franche Montane Sicilia riunisce 133 comuni delle nove province siciliane, con una popolazione inferiore ai 15 mila abitanti. Abbiamo già presenziato ai sit-in di protesta che si sono tenuti, a turno, presso il camper collocato allo svincolo Irosa.

Ci battiamo - concludono Dazzo, Matinella, Spinelli e Balsamo - per l’attuazione della Fiscalità di sviluppo, una norma di politica economica a difesa del diritto di residenza nelle aree di montagna per scongiurare il declino umano e sociale che interessa le terre alte dell’Isola. Non siamo nati per errore sulle montagne siciliane. La fiscalità di sviluppo è essenziale per frenare la desertificazione imprenditoriale e umana, cosicché da sostenere al tempo stesso lavoro, turismo, ricettività, evitare l'emigrazione e migliorare i collegamenti stradali ed infrastrutturali. Ce la stiamo mettendo tutta per sostenere il nostro territorio e migliorarlo sotto ogni punto di vista".

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